Terza Settimana Estiva MAI PIU’ DA SOLI 2023

Settimana Estiva MAI PIU’ DA SOLI 2023…

In fondo all’articolo, il link con il video della festa finale.

Dopo post, foto, commenti, video, arriva il momento di fermarsi, di fare il resoconto, di guardarsi dentro, non più spinti dal desiderio di far conoscere l’incredibile esperienza che abbiamo vissuto, ma per farne un bilancio sincero.

Scrivere è questo, parlare cuore a cuore con me stessa, fare ordine, lasciando emergere le emozioni, le criticità, le gioie grandi e quei momenti unici di felicità condivisa che ti si attaccano addosso e non ti lasciano più.

In questi giorni ci stiamo incontrando e confrontando con la Casa del Pellegrino e con le musicoterapeute che hanno offerto le loro grandi competenze professionali per la buona riuscita della settimana.

Ecco allora che il mio scritto è frutto anche di questo lavoro corale, perché, abbiamo detto tante volte il nostro MAI PIU’ DA SOLI, riguarda innanzitutto me, noi organizzatori, volontari, professionisti.

Quest’anno in modo particolare abbiamo scoperto la bellezza di essere gruppo. La presenza di Pia Castellazzi e Rosita Sartori per la Ritmica Dalcroze e Carlotta Bortesi per la Danza Inclusiva, hanno favorito una nuova messa in gioco di tutti e tutte. Ci siamo conosciute e lasciate conoscere, abbiamo trovato tanti punti in comune al nostro operare, abbiamo apprezzato le differenze che rendono uniche le nostre discipline e soprattutto abbiamo osservato come genitori e bambini abbiano avuto bisogno di tutte noi, ognuna per la sua parte. È stato emozionante partecipare agli incontri di ritmica e danza, sia quelli preparati per i bambini che quello proposto magistralmente per i genitori.

Mondi musicali che si incrociano, si sostengono vicendevolmente, si susseguono, si accolgono.

Che dire della musicoterapia? Roberta Alberti e Simona Colpani, squadra vincente nella Relazione Circolare, capaci di accogliere e valorizzare ogni persona, trasformando in bello anche il più piccolo gesto, ascoltando ogni intenzione comunicativa nascente, dando spunti di osservazione diversa e nuova ai genitori che emozionati, hanno saputo guardare in modo nuovo i propri figli.

Anche la sottoscritta ha condotto con Simona qualche seduta di musicoterapia. È stato un felice ritrovarsi. Da marzo infatti collaboriamo insieme per il progetto “Suona con me” della Fondazione Ariel, una importante opportunità per bambini con danno neuromotorio di ricevere gratuitamente, per un anno, sedute settimanali di musicoterapia.

Le lezioni di musica d’insieme sono un laboratorio aperto in cui più professioniste si sono cimentate sotto la guida della sottoscritta. Con Paola Mondonico, Cecilia Zaninelli, Valeria Penteriani e Paola Tezzon abbiamo presentato i nostri strumenti musicali, arpa, violino, sassofono, animando incontri vivaci, calibrati ogni volta in base al numero di bambini e volontari presenti.

Tra le altre, mi ha colpito tantissimo lil finale dell’ultima lezione con il gruppo di bambini tra i 7 e gli 11 anni a cui si sono aggiunte le tre ragazze di 18, 21 e 26 anni, nostre ospiti.

È quasi mezzogiorno, fuori un forte temporale ha rinfrescato l’aria. Il cielo è ancora grigio. Nella stanza del laboratorio artistico della casa del Pellegrino siamo una ventina. Mi lascio ispirare dal grado di attenzione che sento ancora elevato, dopo più di mezz’ora di giochi musicali, canti, ritmi, danze insieme.

Sopra uno scaffale 6 o 7 grandi palle traforate fatte di corda incollata mi guardano facendomi l’occhiolino. Ne prendo una in prestito. Non me ne vogliano i ragazzi di ANFFAS e Overlimits che durante l’anno si trovano qui settimanalmente, penso, e tanto meno Sara Volpini, responsabile del laboratorio che con loro crea oggetti sempre nuovi e decisamente belli con materiali di recupero. Mi riprometto di confessare l’uso improprio della palla (è una decorazione natalizia) al suo rientro dalle ferie.

Ci sono momenti in cui lo schizzo creativo, l’estro artistico e un pizzico di magia di incontrano e creano qualcosa di unico.

Prendo la palla e la passo a Cecilia, mia complice. Le dico di fare quello che vuole, io suono improvvisando in base a quello che vedo e al clima emotivo che si genera. La palla comincia a ruotare dolcemente tra le due dita e viene poi passata al bambino vicino che la prende con la punta delle dita. La corda pizzica un pochino, ma è resistente. Ci vuole comunque delicatezza. La musica aiuta e la palla passa di mano in mano, dondolando, ballando, saltellando, roteando. Vedo braccia che si tendono, mani che si aprono, dita che stringono e si distendono. C’è silenzio e un ascolto profondo. Ad un certo punto ne nasce una danza stile “Piva piva”. Tutti battono le mani, la palla continua a girare nel cerchio. Gli occhi sono puntati su di lei. Sostengo il battito di mani aumentando l’intensità del volume e la leggerezza espressiva della musica. Poi al termine della frase musicale, passo in tonalità minore, la stessa. Il tono si abbassa, le mani si fermano, il rallentando è d’obbligo. Sento una fortissima partecipazione emotiva. Ritorno nuovamente in re maggiore e il battito di mani ricomincia. Anche ora mentre scrivo ho la pelle d’oca. Mi commuovo perché so che questi momenti non capitano spesso. L’intesa e la sintonia trasformano i volti, animano i bambini, fanno sentire ogni persona importante, perché parte di quel gioco così semplice e affascinante allo stesso tempo. Ripetiamo la sequenza maggiore/minore due o tre volte, poi nell’apice dell’attenzione e dell’intesa reciproca, sfodero una bella cadenza perfetta a fine frase musicale che fa capire a tutti che il gioco è concluso. Rimaniamo in silenzio qualche attimo, tutti, ancora a gustare la sintonia che abbiamo creato e che rivivremo nel pomeriggio nella festa finale.

Non c’è solo musica alla Settimana Estiva. Le attività montessoriane, il gioco sport condotto da Overlimits, l’arte terapia guidata da Valeria Pozzi, l’approccio con il cane grazie alla disponibilità di Cloe e di Alice Villa, i momenti di acqua relax nella piscina Kerd’Onda di ANFFAS Crema, le animazioni con i clown Vip sono stati opportunità importanti per grandi e piccoli: nuovi modi di giocare, di stare insieme, di scoprire abilità, di imparane di nuove.

Vincente anche la fascia pomeridiana dalle 17 alle 19 pensata su due linee parallele: da una parte incontri e attività specifiche per i genitori, dall’altra animazione ben strutturata per i bambini.

Partiamo da quest’ultima.

Grazie ad alcuni giovani del Clan del gruppo scout AGESCI Crema 3 e  ai volontari della Casa del Pellegrino, i pomeriggi dei bambini sono stati ben organizzati, permettendo così a tutti di trovare il proprio posto, la propria attività preferita tra tante offerte: travasi, giochi in scatole, giochi di carte, coloritura, ecc.

Ecco allora che dopo la ricca merenda offerta dalla pasticceria Luca Crema e dalla Casa del Pellegrino, bambini e ragazzi rimanevano nella sala bar rinfrescata dall’aria condizionata messa in funzione recentemente, mentre i genitori si spostavano nel salone (climatizzato anch’esso), per un incontro che variava quotidianamente.

Nel corso dei giorni ci hanno confidato il beneficio ricevuto dal poter affidare i propri figli a scout e volontari, ritagliandosi un tempo per sé.

Significative le sedute di arpa terapia, ritmica Dalcroze e danza inclusiva, arte terapia, interessanti gli incontri con Simona Colpani, con la prof.ssa Cremaschi e quello con Laura Bonomi, sportello SAI ANFFAS Crema e il dott. Giuseppe Leocata, medico del lavoro.

Il tutto, mentre la sala Bar della Casa del Pellegrino si trasformava in un laboratorio di condivisione, di sorrisi, di sguardi luminosi, di mani che si tendono e si stringono, nel rispetto di ognuno, a partire dalle mille unicità che diventano Amicizia, grazie alla dedizione di Lucia e Fatima che hanno saputo guidare con precisione e ordine il grande gruppo di volontari.

Prima di diventare pedante nel cercare di raccontare la ricchezza della Settimana Estiva, di coglierne anche le più lievi sfumature e le sue pieghe nascoste, sento il bisogno di soffermarmi sul servizio svolto egregiamente dalla Casa del Pellegrino.

Da luogo accogliente della prima edizione nel 2021, è diventato infatti parte integrante e indispensabile alla Settimana Estiva in quanto incarna nei suoi volontari lo spirito di apertura, ospitalità, condivisione sintetizzato nel motto MAI PIU’ DA SOLI, che i professionisti della Settimana Estiva offrono alle famiglie, ma che rischierebbe di rimanere solo la somma di 4 parole se non ci fosse chi si spende per continuare a farle vivere quotidianamente.

Molte sono state le occasioni in cui i genitori si sono soffermati a parlare con Davide Balestracci, presidente e volontario della CdP, condividendo con lui non solo le proprie preoccupazioni e affanni, ma anche i sogni, le attese, le speranze per un mondo in cui si possano superare le barriere della solitudine e del non senso.

E durante la Settimana Estiva di barriere abbattute ne abbiamo viste parecchie, anche a tavola. Le famiglie si sono progressivamente avvicinate, chi mangiava in fretta e poi scappava perché il figlio non riusciva a stare seduto, pian piano ha trovato spazio al tavolo del vicino e ha finito per alzarsi quasi per ultimo. E poi la gioia più grande. Un bimbo di 9 anni, con difficoltà nella parola, ma una simpatia disarmante, ha cominciato a seguire i nostri camerieri, aiutandoli a pulire a servire la frutta a fine pasti e a ripulire le tavole. Ma non è tutto. Prima di partire, è corso in cucina dal nostro cuoco per dargli un grandissimo abbraccio!

In quale struttura, ristorante, o hotel sarebbe possibile una cosa del genere?

La festa finale è stata la sintesi di quanto vissuto durante le sei meravigliose giornate.

Salone della Casa del Pellegrino. Sedie disposte in un grande cerchio: tutte piene per la presenza dei genitori e persone esterne, incuriosite dalla nostra Settimana. Davanti ad esse, per terra, un grande cerchio di bambini, scout e volontari.

Canti, danze, proposte ritmiche, giochi musicali. C’è armonia profonda tra noi professionisti, pronti  a rimodellare la scaletta in base a quanto emerge nel corso della festa, secondo lo  stile dell’improvvisazione comunicativa che ci accomuna e ci fa essere pronti ad accogliere tutti e ciascuno, a dare tempo al bambino che conta fino a tre sulle sue dita lentamente e a scatenarci nelle danze, ad ascoltare e accogliere la proposta di un gesto da imitare tutti insieme a tempo di musica e a cantare in un coro estemporaneo la canzone MAI PIU’ DA SOLI, composta da Rosita, che diventa inno e sigla della nostra settimana: Ho una parola nuova che voglio dire a te, proprio mi vien dal cuore e forse sai perché…. Vieni, restiamo insieme, mai più da soli, mai più perché quello che provi e speri, lo provo anch’io insieme a te!

Emozionante la consegna dei diplomi di partecipazione ad ogni bambino e alle tre ragazze, alla presenza anche dell’assessore al welfare del Comune di Crema Anastasie Musumery.

Conclusione di serata con cena sul piazzale in compagnia di Musumery e del consigliere regionale Matteo Piloni, di fronte ai quali i genitori hanno voluto ringraziare con una donazione i volontari della Casa del Pellegrino e gli scout per l’eccellente servizio svolto durante la settimana.

Lo spettacolo di bolle di sapone con Tarinii, già intervenuta un pomeriggio a rallegrare i bambini, è stata l’occasione per conoscerci, per apprezzare l’arte e la delicatezza di Tarinii e poter suonare durante la sua performance dando voce alle bolle giganti che crescevano nell’aria frizzante, fino a scoppiare tra i sorrisi festosi di tanti bambini e famiglie intervenute anche per apprezzare le nuove creme di gelato della Casa del Pellegrino. Un temporale improvviso ci ha costretti a interrompere la bella festa, ma è rimasta nei nostri cuori la partecipazione entusiasta dei tanti intervenuti.

Infine arriva il doloroso momento di salutarci e di tornare alla nostra quotidianità, ma non è facile.

L’incontro di verifica con i genitori è l’occasione per far emergere le loro domande più profonde e inespresse, quelle che riguardano l’educazione dei figli, fratelli e sorelle compresi, troppo spesso in secondo piano rispetto alla problematica della disabilità, quelle che riguardano la coppia, il dopo di noi, il bisogno di non rimanere soli.

Ci salutiamo con la promessa di incontrarci presto, sicuramente online, e molto probabilmente anche in presenza organizzando fine settimana dedicati.

Prima di concludere la mattinata, la Federazione Italiana Musicoterapeuti, consapevole del servizio svolto dalla Casa del Pellegrino, ringrazia tutti i volontari presenti consegnando al presidente, Davide Balestracci un attestato che riconosce  la calorosa accoglienza e cura delle famiglie, l’ottima cucina genuina e attenta ai bisogni di tutti, la disponibilità premurosa dei giovani volontari, attenti e scrupolosi nel momento del loro servizio  e gioiosi compagni di gioco nel tempo libero dei bambini.

Chiudiamo il portone, lasciando che all’interno della Casa del Pellegrino continuino a riecheggiare le voci dei bimbi, le risate, gli abbracci, le lacrime di saluto, la musica… Mai più da soli, mai più da soli….

Dopo cena Davide ed io facciamo una passeggiata in centro. Il pensiero va subito alle nostre figlie che hanno partecipato attivamente alla Settimana: Chiara, in qualità di referente della Casa del Pellegrino nella fascia pomeridiana e serale, Benedetta, ostetrica che ha collaborato con la sua presenza discreta anche guidando le visualizzazioni nelle sedute di arpa terapia, Anna, fotografa ufficiale della settimana, alternava la sua presenza discreta tra noi, al servizio in cucina e sala, Lucia importante spalla nell’organizzazione degli orari e del tempo libero dei bambini. Abbiamo vissuto sulla nostra pelle la bellezza di essere famiglia che si aiuta e supporta e siamo stati famiglia tra le famiglie, un dono grande. Passo dopo passo ci raccontiamo com’è andata, ed è proprio mentre stiamo mettendo a fuoco le cose belle vissute, le fatiche, i sogni per l’avvenire, che incontriamo D. un giovane volontario.

E’ stato sempre presente, pranzo e cena e questa continuità gli ha permesso di fare amicizia, di lavorare, di occupare in modo sano e utile il suo tempo. D. vive in semi autonomia in un appartamento di ANFFAS Crema.

Ci abbracciamo. Lo ringrazio per il suo servizio. Mi dice: Perché è finita? Era così bello!

Blocco lacrime di commozione, ma la voce mi tradisce. Non è finita, la settimana…

Riprendiamo la nostra strada, mano nella mano, consapevoli che le parole di D. sono la conferma più sincera che ne valeva la pena. MAI PIU’ DA SOLI.

Per vedere il video della festa finale clicca qui

Musicoterapia umanistica

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